Autore: Fabrizio Silvetti

Nepal

Il Nepal è dietro l’angolo.
Ne ho legami, affetti, predilezione.
C’è l’entusiasmo dei sogni nell’organizzare un progetto che vivrai condividendolo con i ragazzi di quei luoghi.
Il tempo in cui stiamo predisponendo i dispositivi,  che saranno l’occasione per il progetto educativo, è un tempo di attesa, che già è carico di questo entusiasmo…

Khumjung

Khumjung è un villaggio dai tetti verdi, nella valle del Khumbu. In fronte all’Ama Dablam.
L’unica scuola superiore di quella regione del Nepal è lì.
È un posto che immagino magico dove insegnare il coding.
Questo progetto che andrò a realizzare in autunno, ha una doppia valenza.
Per ragazze e ragazzi della scuola una piccola opportunità in più, per me un’immenso arricchimento.
Ogni progetto ha però necessità di qualche amico che, credendoci, si metta in gioco.
Max di Agree srl, senza pensarci troppo, ha messo a disposizione tutto il materiale tecnologico, microcomputer, dispositivi a microcontrollore e tutto ciò che serve.
È solo uno dei passi necessari, ma è stato compiuto.

Da un po’ ci penso, e, covid permettendo, ho deciso. In accordo con il suo dirigente farò un breve periodo di insegnamento, coding e making utilizzando microcomputer e dispositivi a microcontrollore.
Attrezzatura che poi lascierò alla Khumjung High School.

Ne vale la pena

Gasherbrum 2, 2011

“Cara Mamma,
so di certo che il tratto di vita che sto vivendo ti procura apprensione e preoccupazioni.
Nemmeno voglio nascondere che è stata questa una decisione che non può che complicarti ulteriormente la vita.
Proviamo però, invece che a valutare e analizzare le oggettive difficoltà, a considerare ciò che sto vivendo.
Le giornate qui non è che semplicemente “trascorrono”.
Le giornate che sto vivendo sono come fatte di un concentrato di emozioni, dove non mi è dato di guardarle da lontano, ma sono obbligato in ogni minuto ad esserci dentro.
Le giornate qui sono piene fino all’orlo di entusiasmo, bellezza, fatica e profondità.
Misurandomi scopro ogni giorno di realizzare un po’ di quello che sono.
Non c’è un vero perchè nel fare queste cose.
Il perchè lo scopri sentendo a tratti che questa è un po’ della tua ‘inconfondibile’ vita.

Risultati

Campo Base Shisha Pangma, 2013

Non sono un Alpinista.
Nella tecnica certamente no, intendo.
Sono una persona fortunata che ha le possibilità di intravvedere i propri sogni e di cercarli attraverso esperienze fatta di giornate intense, cariche di emotività.
Non è il risultato numerico che inseguo, non faccio collezioni e non ho un approccio rigido alle cose, ma cerco risultati interiori.
Profondi, sostanziali.
Le mie affinità e le mie passioni mi hanno portato qui, ma potevo essere ovunque, altrove.
Unica condizione che l’esperienza mi costringesse alla fatica, al misurarmi con me stesso.
Al cercarmi ed al conoscermi.
All’educarmi, per il piacere del farlo, perchè è possibile farlo.
Se arrivassi in vetta a questa Montagna, chi non potrebbe dirmi che è comunque il più facile degli ottomila?
O che ho seguito la via normale, la più semplice , che non dice niente più?
Ed è vero per tutto!
Non sarebbe certo un risultato assoluto, anzi.
Ma quello che in questo periodo sto vivendo, fatto di fatica, di emozioni, gioia, difficoltà, affetti separati, di fragilità, di meraviglia, è come vivere cento giorni in uno.
E non è solo un problema di livello, di intensità.
E’ soprattutto un fatto temporale.
Intensità, si, ma nel lungo tempo..
Il mio carattere, o meglio la sua capacità di resistere nelle difficoltà, o a trovare soluzioni agli infiniti problemi che si propongono, sarà una parte di questo risultato.
Ma soprattutto la capacità di percepire, sentire, valorizzare, apprezzare stanno avendo una metamorfosi verso consapevolezze che non avevo.
Ogni giorno vissuto, fin dove arriverò, sarà un risultato verso me stesso, e quindi gli altri.
Di altro non so.
I risultati che cerco sono fatti di sostanza umana.