Finestre

Ad ogni gradino una inspirazione, al successivo una espirazione, profonde lungo la salita verso Dole, Nepal.
Il respiro lo possiamo lasciare andare al suo incedere involontario, come normalmente, nella nostra confort zone fatta di sicurezze.
Oppure, se vogliamo provare ad aumentare il passo, ad andare oltre, è necessario farlo in modo volontario, mettendoci in gioco, controllandolo e forzandolo.

Così per i sogni.
Possiamo lasciare andare la vita, attraversandola protetti da certezze acquisite, da sicurezze tangibili che accuratamente ci siamo/ci hanno costruito.
Possiamo anche mollare tutte queste mura amiche e guardare l’orizzonte che ci invita, ma che nulla può più garantire.
C’è un passo da fare senza certezza di riuscita.
C’è un respiro profondo da forzare, ad occhi chiusi.
E andare.
Si può perdere, per essere.
Si ha già perso, se non vogliamo provare.

L’amore non segue leggi diverse.
Puoi guardarlo attraverso una finestra riscoperta di ghiaccio, stringerti in una riscaldante abbraccio con te stesso, e rimanere nella confort zone.
Oppure puoi aspettare che il sole sbrini i vetri  e guardare lontano.
Ma poi devi aprire la finestra.